Ancora riflettori puntati sull’Amtab, la municipalizzata dei trasporti del comune di Bari. Al vaglio degli inquirenti, e di interesse della commissione di accesso agli atti inviata in Puglia dal Viminale, ci sarebbe, secondo fonti ben informate, la posizione di un dipendente che risulterebbe avere legami di parentela diretta con il clan Parisi, di Japigia. Tant’è che gli inquirenti, nelle ultime ore, avrebbero chiesto agli uffici di viale Jacobini un report analitico con il dettaglio delle promozioni del personale a partire dagli anni 2009/2010. Richiesta questa che starebbe facendo tremare i polsi a diverse persone che hanno ruoli all’interno dell’azienda. Una delle principali posizioni, presa in esame, sarebbe quella di un ex addetto allo spostamento delle auto in divieto di sosta e delle transenne in occasione dei grandi eventi.
Secondo quanto starebbe emergendo, il dipendente, il cui contratto di lavoro inizialmente era precario, nel corso del tempo sarebbe stato stabilizzato diventando un lavoratore a tempo indeterminato della società partecipata barese.
Il ruolo dirigenziale
Un altro elemento finito sotto le lenti di ingrandimento sarebbe legato alla mancanza delle “specifiche competenze tecniche” che, fino all’anno scorso, ovvero fino a prima dell’entrata in vigore della riforma Salvini sul codice degli appalti, era un elemento essenziale per l’attribuzione di quelle funzioni di controllo. Quindi, sembrerebbe che, per un certo periodo, in Amtab alcune particolari funzioni di responsabilità potrebbero essere state svolte da qualcuno che non aveva sostenuto nessun concorso interno per avere il livello necessario, che non avrebbe avuto i requisiti curricolari richiesti dal codice degli appalti e che potrebbe essere imparentato con qualche capo clan mafioso della città. Tutto questo, nelle ultime ore, sembrerebbe essere finito nelle maglie del più ristretto setaccio degli organismi di controllo per cercare di capire come e, soprattutto, da chi venivano gestiti particolari settori o servizi dell’azienda urbana dei trasporti e della sosta del capoluogo pugliese.
Un controllo, quest'ultimo, che vuol stabilire quale era il livello di conoscenza, politico e amministrativo, delle procedure legate alle promozioni e agli incarichi del personale aziendale.