Un furto anomalo, probabilmente più un segnale intimidatorio che altro. Un altro raid che suona come un avvertimento o una ritorsione. Un furgone utilizzato per i progetti legati alla agricoltura sociale, un Fiat Iveco, è stato rubato la notte tra lunedì e martedì dalla comunità Casa don Tonino Bello, a Ruvo di Puglia. «Noi abbiamo avuto la sensazione che qualcuno voglia fermarci, ma non lo faremo», ha detto Vincenzo Rutigliani, presidente della comunità. Il furgone era stato «acquistato 23 anni fa, non è il peso economico il suo valore ma il suo impiego» ha continuato Rutigliani.
Le indagini dei carabinieri
Sul furto indagano i Carabinieri che stanno analizzando i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza che sembrano essere state oltre tutto manomesse. «I filmati di quella notte ad un certo punto si bloccano – ha sottolineato il presidente -, dandoci come immagine il luogo in cui era parcheggiato il furgone.
In comunità ci sono dodici persone che stanno provando a ricostruire le loro vite segnate da reati o da dipendenze. «Questo non è solo un furto di un veicolo, ma l’ennesimo attacco diretto alle fondamenta della nostra missione – fanno sapere dalla comunità -: aiutare chi è più fragile e chi cerca di dare un senso nuovo alla propria vita. Il furgone era uno strumento essenziale per il nostro lavoro quotidiano, fondamentale per le attività agricole che permettono alla nostra comunità di crescere e di fornire aiuto a chi ne ha più bisogno. La perdita di questo mezzo è un duro colpo per tutti noi e per gli sforzi compiuti nel corso degli anni. Chiediamo con urgenza alla comunità locale e alle autorità competenti di unirsi a noi nella ricerca di questo bene essenziale». E’ lo stesso presidente a lanciare un appello a chiunque sappia di informare le forze dell’ordine. «Chiunque abbia informazioni o abbia notato movimenti sospetti nelle vicinanze è pregato di contattarci immediatamente – dice -. Ogni piccolo indizio potrebbe essere cruciale per recuperare il furgone e permetterci di continuare il nostro lavoro. In questo momento di difficoltà, ci appelliamo ai valori di solidarietà e di sostegno reciproco che hanno sempre caratterizzato la nostra comunità. Siamo determinati a superare questa prova e a continuare il lavoro ispirato dalla visione di Don Tonino Bello, nonostante gli ostacoli. Il nostro progetto va avanti e non si ferma anzi, abbiamo la ferma intenzione di potenziarlo sempre di più».