Da oggi nel Salento, come nel resto della Puglia, i lidi possono dare il via alla stagione balneare. Ed è pronto ad aprire i battenti - sperando nel sostegno del bel tempo - circa il 50% degli stabilimenti balneari.
Una stagione che parte però sotto una brutta stella per gli operatori: ieri il Consiglio di Stato ha confermato la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024. Insomma, escludendo nuovi colpi di scena, le concessioni andranno a bando.
La determina
In Puglia la determina 213/2024 emanata dal demanio e patrimonio della Regione, ha approvato la nuova ordinanza balneare, che stabilisce le linee guida per l’esercizio delle attività sul demanio marittimo, linee guida fissate di concerto con le organizzazioni balneari, l’autorità marittima e gli enti locali.
Le opinioni
Sulla stessa lunghezza d’onda Mauro Della Valle, presidente di Confimprese Demaniali Italia. «La sicurezza non ha confini amministrativi – afferma – ed infatti dal primo maggio e fino al 31 ottobre nel Salento, come da ordinanze delle Guardie costiere di Gallipoli e Otranto, sarà obbligatorio il servizio salvataggio almeno dalle 9 alle 19. Anche per Confimprese Demaniali la sicurezza viene prima di tutto, soprattutto in vacanza, ma è chiaro che la scelta di allargare il periodo obbligatorio per il salvataggio potrebbe diventare difficile da attuare per la notevole difficoltà a reperire personale in possesso del brevetto di salvataggio, ad oggi in gran parte svolto da ragazzi in età scolastica. Per tutto maggio e per il mese di ottobre molti imprenditori balneari saranno quindi costretti a non aprire e chiudere anticipatamente per mancanza di personale addetto al salvataggio». Poi i numeri sulle possibili aperture in bassa stagione. «Sin da oggi tra i nostri associati, che sono circa 150 balneari, il 20% sarà pronto con lettini ed ombrelloni, mentre il restante 80% è in cerca di personale addetto al salvataggio, altri in attesa di conoscere il calendario delle sessioni d’esame per l’abilitazione, altri ancora impegnati per manutenzione ordinaria. Cosa auspichiamo? Che la professione del bagnino possa essere inserita, nell’attesa di una improcrastinabile riforma della giungla normativa del comparto demaniale italiano, tra quelle professioni che merita massima tutela».
Duro il commento di Sandro Portaccio del Sib ConfCommercio: «Come presidente di Sib Lecce, prendo nota dell’ordinanza Regionale (che poi è copia dello scorso anno) e del prolungamento dell’apertura e chiusura dei lidi». Da qui la presa di posizione: «Ma di cosa stiamo parlando, signori? La periodicità di apertura e chiusura viene aumentata, senza offrire nuovi parcheggi visto che i Comuni costieri stanno ancora provvedendo a stabilire i loro piano sosta. E poi che entusiasmo volete che abbiano i balneari se il Governo non emette i decreti attuativi della legge Draghi? Procediamo e cogliamo l’attimo ma senza nessuno entusiasmo e programmazione – conclude -. Cercheremo solo di offrire i migliori servizi ai turisti, ma tutto il resto è follia».