Il maquillage della copia della statua di Sant’Oronzo (tornata sabato sulla colonna) finisce sotto la lente del Codacons. L’associazione dei consumatori leccese, per voce del rappresentante legale, l’avvocato Giuseppe Ursini, ha richiesto al Comune tutta la documentazione del progetto che in cinque anni ha portato alla sostituzione del manufatto in cima alla colonna romana.
Lettera a Comune, Soprintendenza, Università e Anti Corruzione
Il risultato, come evidenziato nella lettera inviata al Comune di Lecce, al Ministero della Cultura, alla Soprintendenza archeologica di Lecce e Brindisi, al Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento e, per conoscenza, all’Autorità Anti Corruzione, non è per nulla soddisfacente: «Dopo circa cinque anni di lavori, la copia della statua del santo patrono di Lecce è stata finalmente riposizionata sulla colonna di piazza Sant’Oronzo - spiega Ursini-.
L'associazione vuole anche conoscere il costi
Inoltre, l’associazione chiede di conoscere il resoconto del dettaglio dei costi sostenuti per l’intervento e per l’esecuzione del progetto, per il trasporto e il posizionamento della copia sulla colonna, per la produzione del video-documentario e del volume a stampa e dello studio preliminare alla messa in opera a cura del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento.
«Il Comune di Lecce è proprietario della statua di San Oronzo, posta nella omonima piazza -continua Ursini-, sulla sommità della colonna romana, sin dal 1739 in sostituzione di una precedente opera andata distrutta a causa di un incendio. Nel gennaio 2019 la statua è stata collocata nell'atrio di Palazzo Carafa e sottoposta ad opera di restauro sotto il controllo della Soprintendenza di Lecce. Da quanto si legge la copia della statua di Sant’Oronzo, avrebbe dovuto essere creata attraverso il passaggio della scansione 3D e della fresatura di blocchi di polistirolo ad alta densità utilizzando un robot antropomorfo a sei braccia. Il modello così ottenuto verrà rifinito manualmente con un sottilissimo strato di stucco». La Soprintendenza di Lecce e Brindisi ha dato quindi parere favorevole per la realizzazione di una copia e alla musealizzazione dell'originale, in un luogo diverso per proteggere e tutelare il bene. Per la realizzazione della copia l’amministrazione comunale si è avvalsa dell'istituto dell’Art Bonus per le erogazioni liberali necessarie. «In mancanza di positivo riscontro entro trenta giorni o in caso di illegittimo diniego conclude l’avvocato Ursini-, si provvederà a richiedere l’opportuna tutela per i diritti e gli interessi degli interessati».