Caso Bari, il procuratore Rossi: «In città non c'è una tangentopoli ma esiste una zona grigia, reagire con energia»

Caso Bari, il procuratore Rossi: «In città zona grigia, reagire con energia»
Caso Bari, il procuratore Rossi: «In città zona grigia, reagire con energia»
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Venerdì 12 Aprile 2024, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 13:00

 "A Bari, come in tanti altri posti, la zona grigia esiste. E' un problema di attenzione da parte di tutti perché l'infiltrazione avviene sempre attraverso vie silenti e per questo occorre reagire con energia". Lo ha detto il procuratore di Bari, Roberto Rossi, a margine dell'incontro 'Potere mafioso e distorsioni del mercato'.

A chi gli chiedeva se siano in arrivo altri terremoti giudiziari, Rossi ha risposto che "non parlerei di terremoti, si parla solo di un lavoro costante che facciamo sotto qualsiasi tipo di amministrazione, sotto qualsiasi tipo di colore politico". "Il problema - ha aggiunto - è l'innesto che c'è all'interno della società.

Bisogna sempre lavorare e noi lavoriamo con imparzialità e costanza". A chi gli chiedeva se quella in corso in Puglia sia una nuova tangentopoli, Rossi ha chiarito che "sono termini che non indicano nulla, le indagini sui reati della pubblica amministrazione proseguono da molto tempo".

 "La commissione del Viminale sta facendo il suo lavoro, vedremo gli esisti e poi ci sarà un Comitato dell'ordine pubblico nel quale verranno esposti" ha proseguito Rossi, a margine dell'incontro. All'indomani dell'arresto dell'ex consigliera comunale Carmen Maria Lorusso e di altre 129 persone, Rossi aveva pubblicamente evidenziato come l'amministrazione comunale di Bari avesse collaborato con la Procura per "raggiungere importanti risultati sulla legalità". "Dopo che ci sarà questo lavoro - ha spiegato Rossi - vedremo se sono emersi fatti nuovi". 

La classifica per reati di mafia

La provincia di Foggia è al 12esimo posto in Italia per i reati di mafia (omicidio di stampo mafioso, reati di associazione di tipo mafioso, Comuni sciolti per mafia e imprese confiscate alle mafie), quella di Bari è al 14esimo posto. Il dato è emerso nel corso dell'incontro 'Potere mafioso e distorsioni del mercato', organizzato oggi dal dipartimento di Economia e finanza dell'università Aldo Moro di Bari. Quanto ai reati spia del controllo del territorio (omicidi volontari, danneggiamenti a seguito di incendi, attentati, estorsioni), la provincia di Foggia è al primo posto, quella di Barletta-Andria-Trani al quinto, la provincia di Bari è al 15esimo, la provincia di Brindisi al 16esimo e quella di Taranto al 21esimo posto. Quanto ai reati spia delle attività illecite (sfruttamento della prostituzione, produzione e traffico di stupefacenti, contrabbando e riciclaggio), Foggia e provincia registrano il 21esimo posto in Italia, seguite dalla provincia di Brindisi (31esimo posto) e da quella di Bari (35esimo posto). Passando agli indicatori soggettivi, che si riferiscono alla presenza mafiosa così come sperimentata e percepita dagli operatori economici, Foggia e la sua provincia sono al terzo posto in Italia mentre Bari e provincia si attestano in 12esima posizione. Durante l'incontro è emerso inoltre che l'insediamento di organizzazioni mafiose in Puglia e Basilicata nei primi anni Settanta avrebbe generato nelle due regioni, nell'arco di un trentennio, una perdita di pil pro capite del 16%. 

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